“Il Pd lametino si sveglia da un lungo letargo e si accorge del problema Scordovillo dopo che nel corso di
una importante riunione in Prefettura, convocata dal prefetto Enrico Ricci – alla presenza del
sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, dei vertici delle forze dell’ordine, dei dirigenti della Regione
Calabria, dell’Amministrazione comunale di Lamezia Terme e delle realtà del sociale e di altri enti coinvolti –
sì è avviata la definizione di una progettazione finalizzata ad avviare e portare a compimento nei tempi
previsti i complessi interventi di bonifica dell’area con un preciso cronoprogramma. Un intervento atteso
da decenni, su cui c’è stato finalmente un impulso decisivo da parte del Ministero dell’Interno, fin dalla
riunione in Prefettura a Catanzaro con il ministro Matteo Piantedosi che ha avuto anche interlocuzioni con
la Procura lametina e poi con i successivi tavoli, e impegni importanti anche dal punto di vista finanziario da
parte della Regione Calabria. Ci chiediamo come mai il Pd lametino non abbia pensato di sollecitare il
governo durante questi lunghi anni di immobilismo che hanno coinciso, almeno per un decennio pressoché
ininterrotto, con la loro presenza al governo del Paese. E come mai non hanno pensato di chiedere al
senatore Irto un impegno della Regione quando lui rivestiva l’importante ruolo di presidente del Consiglio
regionale e aveva quindi tutti gli strumenti per intervenire in maniera concreta. Oggi c’è un impegno a tutti
i livelli, serio e concreto, per procedere alla bonifica dell’area occupata dall’accampamento rom di località
Scordovillo, che richiede non solo una serie di valutazioni tecniche complesse, ma anche decisioni che
impattano sul tessuto urbano e sociale cittadino, essendo necessario il trasferimento in un’altra zona della
popolosa comunità rom. L’obiettivo è non solo quello di risolvere le gravi criticità ambientali e restituire
decoro ad una importante zona della città, ma anche quello di affrontare una volta per tutte le forti
problematiche sociali che investono una comunità la cui condizione di emarginazione e debolezza una parte
della politica ha probabilmente sfruttato per interessi elettorali”.